La ricerca del cibo
Le api mellifere ricercano il cibo (sostanze zuccherine) prevalentemente sui fiori (nettare e polline), ma all’occorrenza raccolgono una particolare sostanza depositata sulle foglie delle piante da alcuni insetti che si nutrono di linfa, come ad esempio gli afidi. Questa particolare sostanza zuccherina è conosciuta con il nome di melata.
Quando una bottinatrice trova una nuova fonte di cibo, una volta rientrata nell’alveare, deve poter trasmettere alle altre bottinatrici tutte le informazioni utili per raggiungerla. Oltre alla posizione del luogo in cui si trova la fonte da bottinare, deve poter informare le sue compagne circa la quantità e la qualità del cibo rinvenuto.
Tutte queste informazioni vengono comunicate dall’ape esploratrice attraverso particolari danze sui favi dell’alveare. Le due principali danze a noi note sono la danza circolare e la danza dell’addome.
Con la danza circolare, l’esploratrice informa le compagne circa una fonte di cibo presente nelle immediate vicinanze dell’alveare (meno di 100 metri di distanza). In questa danza, l’esploratrice compie velocemente un percorso circolare alternando senso orario e senso antiorario. Inoltre “consegna” alle compagne qualche gocciolina della sostanza rinvenuta consentendo loro di conoscerne odore e sapore. In questo modo, le bottinatrici che assistono dalla danza sono pronte a volare fuori dall’alveare in cerca di quella particolare sostanza zuccherina e ripetere al loro ritorno la stessa danza circolare per informare a loro volta le altre compagne.
Con la danza dell’addome (vedi figura in basso), l’esploratrice informa le compagne circa una nuova fonte di cibo (o il luogo prestabilito per costruire un nuovo nido) situato ad una distanza superiore ai cento metri dall’alveare. Questa danza è diversa dalla precedente per diversi aspetti e il percorso tracciato dall’esploratrice assume una forma simile al numero 8. In particolare, dopo aver percorso l’arco di un semicerchio, l’esploratrice cambia direzione e percorre un breve tratto rettilineo per poi ricominciare con un semicerchio simmetrico al primo e così via. Tanto più velocemente è percorso il tragitto, tanto più vicino è il luogo da raggiungere.
Durante il tratto rettilineo, l’ape fa “scodinzolare” velocemente l’addome (più di 10 volte al secondo!). L’orientamento di questo tratto è di fondamentale importanza perché le bottinatrici possano capire in che direzione dovranno volare in cerca della fonte zuccherina. Poiché la danza si svolge sui favi e i favi di cera sono sempre verticali, le api usano come riferimento superiore del piano verticale (ipotetica asse y) la posizione del sole. Quindi, se la fonte da raggiungere si trova in direzione del sole, il tratto rettilineo percorso dall’esploratrice sarà verso l’alto. Se il tratto rettilineo sarà verso l’alto, ma sfasato di 45º (angolo α in figura) allora la direzione di volo da prendere una volta fuori dall’alveare sarà di 45º a destra rispetto alla posizione del sole. In questo modo, l’esploratrice è in grado di comunicare qualunque direzione da seguire semplicemente aumentanto o riducendo l’angolo di sfasatura rispetto la posizione del sole.
Queste danze avvengono al buio nell’alveare, ma le api infatti sfruttano le loro antenne (e non solo) per percepire ciò che altrimenti risulterebbe invisibile.