La vita sociale e le caste
Quando in apicoltura si parla di famiglia si intende una colonia d’api composta da diverse migliaia di api da miele (può arrivare fino a 100.000!) che occupa una singola arnia. Una colonia di api da miele non è composta da un individui di diversa provenienza, ma da migliaia di individui strettamente imparentati tra loro che formano insieme un unico “animale” meglio identificato come superorganismo. Di fatti, un’ape può sopravvivere da sola soltanto per poche ore, quindi bisogna pensare alle api come a delle singole “cellule” appartenenti ad un unico organismo.
La popolazione di una famiglia è costituita da tre tipi di individui: una femmina feconda che depone le uova (regina), diverse migliaia di femmine sterili (operaie, vedi foto in alto) e diverse centinaia di maschi (fuchi, vedi foto in alto).
Le tre tipologie sono distinguibili facilmente poichè presentano evidenti differenze fisiche. La regina è leggermente più grande rispetto ai fuchi e alle operaie e il proprio addome supera abbondantemente la lunghezza delle ali. Le operaie sono più piccole della regina, hanno le ali più o meno della stessa lunghezza dell’addome e il corpo ricoperto di peluria. I fuchi sono più grandi delle operaie, ma hanno le ali più lunghe del corpo. Inoltre, nei fuchi gli occhi sono molto grandi e molto vicini tra loro.
Gli individui di queste tre caste nascono tutti dalla schiusa di un uovo che nel giro di poche settimane passa dallo stadio di larva allo stadio di pupa per poi diventare una giovane ape. Le regine nascono da larve “femmine” che vengono nutrite con sola pappa reale (prodotta da altre giovani api). Nel caso delle operaie e dei fuchi, la larva (“maschio” per i fuchi e “femmina” per le operaie) viene nutrita soltanto per i primi tre giorni con la pappa reale e successivamente con un impasto di miele e polline.
La famiglia vive distribuita su favi di cera verticali formati in entrambe le facciate da celle esagonali più o meno grandi a seconda della loro funzione.